Covid, più controlli

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Buonasera a tutti. Come vi avevo preannunciato ieri sera, vi fornisco qualche dato sull’intensificazione dei controlli anti-contagio covid a Marcianise. Che non si sono mai fermati ma che, negli ultimi tempi, sono diventati più intensi.

La polizia municipale, che spesso opera in collaborazione con le altre forze di polizia, ha effettuato in una prima fase 2475 controlli provvedendo a ritirare 2462 autocertificazioni. I controlli hanno riguardato sia i veicoli in transito sia le persone. Successivamente, in una seconda fase, sono stati effettuati 267 controlli a veicoli e persone, con 230 autocertificazioni ritirate. In questa fase (di zona rossa in tutta la regione) sono stati anche controllati 57 esercizi commerciali, 9 dei quali sono stati contravvenzionati. Per tutt’e nove sono state contestate infrazioni anti-covid che hanno comportato la chiusura dell’attività per cinque giorni. Si tratta di esercizi commerciali anche noti in città, dove in più occasioni sono stati riscontrati stratagemmi per aggirare le norme e vendere prodotti non consentiti. Sono stati anche redatti 16 verbali di accertamento ad altrettanti soggetti per infrazione alle norme sul mancato o scorretto uso delle mascherine ovvero per aver provocato assembramenti.

Non sempre è stato agevole operare, per la reazione delle persone controllate. Reazioni anche violente: in una circostanza, gli operatori della polizia municipale sono stati fisicamente aggrediti. Ciò a conferma di un clima spesso ostile, determinato dalla forte esasperazione per i restringimenti imposti ma anche dalla deliberata volontà di non sottoporsi né ai controlli né all’osservanza delle norme.

I dati confermano che i controlli ci sono stati e che quindi le critiche mosse da più parti sono state ingenerose e non hanno spesso tenuto conto delle difficoltà in cui abbiamo operato. Il dato, ed è inutile ribadirlo qui, è innanzitutto culturale: resto convinto, e non è solo certamente il caso di Marcianise, che non si può mettere un poliziotto o un carabiniere dietro ogni cittadino, con un fucile puntato. Le norme si rispettano quando c’è la volontà di farlo non perché si teme il controllo dei controllori.

Insomma, Marcianise non è una città abbandonata a se stessa, come alcuni vogliono far credere. Aggiungo che le stesse forze di polizia operano in una condizione di oggettiva difficoltà, con organici ridotti (anche i vigili, i poliziotti, i finanzieri e i carabinieri si possono ammalare e possono andare in quarantena) e con incombenze che non sono diminuite perché in questa seconda fase molte attività non sono state bloccate come durante il primo lockdown di marzo (si pensi, ad esempio, all’attività giudiziaria che è proseguita con la produzione di un volume di carte che vanno poi trattate dalle forze di polizia, con forte dispendio di risorse e di tempo).

Lo sottolineo per dare l’esatta dimensione dei fenomeni. Per spiegarlo ai leoni da tastiera e a tutti colori – politici e cosiddetti intellettuali – che parlano senza sapere di che cosa appunto parlano. Ma ormai siamo abituati ai ciarlatani che invece di studiare ed informarsi preferiscono blaterare. Certo, si può fare di meglio. E lo faremo. Ma attenzione a credere alle favole messe in giro da chi vuole solo strumentalizzare.

Ci aggiorniamo a domani, ci racconteremo ciò che stiamo facendo. E non è poco. Buonanotte a tutti.